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E chi se ne frega? Potreste dire leggendo il titolo di questo articolo. Effettivamente potrebbe sembrare così a prima vista, in quanto se io voglio un iPhone me lo compro, se non lo voglio no, chiuso il discorso. Se a me piace, ce l’ho, e se ce l’abbiamo in tre in tutto il mondo ma ci piace, lo teniamo.
Il discorso, a mio avviso, va visto da un’altro punto di vista: meno utenti, meno app. La grande quantità di app su App Store è giustificata dal fatto che molti posseggono un iDevice e di conseguenza gli sviluppatori vedono prospettive di guadagno, poiché sviluppano.
Ma se fino all’iPhone 5/iPad 4/iPad Mini, il jailbreak è stato dato per scontato, adesso non lo è più. Per niente. Tarda ad uscire, gli sviluppatori Cydia in qualche modo “perdono il lavoro”, e molte possibilità ci verranno precluse: ad esempio, quella di utilizzare una memoria esterna con circa dieci euro di spesa, quella di aprire i link nel nostro browser preferito anziché in Safari, quella di disattivare velocemente Bluetooth, Wifi, ecc. con SBSettings, piccole cose ma importanti quando utilizziamo un dispositivo per il nostro lavoro oltre che per svago. Tutto questo a favore di dispositivi magari non ottimi (a livello di OS) come l’iPhone, ma nemmeno così “ingabbiati”. Chiusi, e per certi versi inutilizzabili quando si utilizza una specifica funzione indispensabile per il nostro lavoro. Talmente indispensabile che a volte, invece di comprare un nuovo iPad/iPhone, ci affidiamo ad un dispositivo di concorrenza: e questo potrebbe far diminuire le vendite, di conseguenza gli sviluppatori si sposterebbero con la massa degli utenti verso altri lidi. Ergo, meno app e giochi per gli altri, che agirebbero come conseguenza della conseguenza.
Il tutto dipendentemente dal fatto che una cosa comunitaria, “amatoriale” in qualche modo, come il jailbreak, potrebbe non esistere più in futuro. Sono troppo pessimista o è uno scenario plausibile quello che sto descrivendo?
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