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Il popolare Samsung Galaxy S4, smartphone top di gamma che ha da poco raggiunto il traguardo di 23 milioni di unità distribuite in tutto il mondo, è stato commercializzato in due versioni: I9500 e I9505.
Quest’ultima, equipaggiata con il chipset Snapdragon 600 quad core di Qualcomm, è stata la più diffusa sul mercato grazie ad un migliore supporto nativo per la rete 4G LTE e delle prestazioni migliori. La versione I9500, basata invece sul chipset proprietario Exynos 5 Octa con 8 core, non ha ottenuto il successo sperato dalla casa sud coreana, a causa dell’assenza del supporto alla rete 4G LTE, problemi di produzione, autonomia inferiore e prestazioni deludenti. Insomma, possiamo dire che la versione I9500 è stata un flop.
A peggiorare la situazione è una recente scoperta che i benchmark sono stati truccati. Sì, avete capito bene. Gli esperti del sito Anandtech hanno scoperto che con alcuni benchmark (AnTuTu, Quadrant, GLBenchmark 2.5, BenchmarkPi e Linpack) la frequenza operativa del chip grafico PowerVR SGX 544MP3 aumenta automaticamente da 480 Mhz a 533 Mhz, in modo tale da garantire dei risultati migliori. Questo overclock avviene soltanto nei benchmark, e non nell’utilizzo reale (giochi compresi), e per questo motivo si tratta di una mossa sleale da parte di Samsung.
Ovviamente una risposta ufficiale da parte di Samsung non è tardata ad arrivare: viene confermata l’esistenza dell’overclock automatico, ma non solo per i benchmark, ma anche per alcune applicazioni preinstallate, come ad esempio S Browser, Gallery, Camera e Video Player. L’overclock non viene attivato nei videogiochi per non surriscaldare il telefono durante sessioni prolungate di gioco.
Sicuramente la casa sud coreana non ha fatto una bella figura, e vi raccomandiamo di non fidarvi mai dei risultati dei benchmark. Questo non vale solo per il Galaxy S4, ma per tutti gli smartphone, tablet e device elettronici. Non è la prima volta che sentiamo di un’azienda che trucca i benchmark per ottenere dei risultati migliori, e non sarà certo l’ultima. I benchmark non sono mai indicativi delle prestazioni reali di un dispositivo elettronico, e soltanto con le vere applicazioni ci si può fare un’idea della bontà di un prodotto.
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