Come (provare a) salvare un iPhone caduto in acqua

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Quanto teniamo al nostro iPhone? Tanto. Ma tanto tanto. Non fosse altro, solamente per motivazioni economiche; dopo aver pagato oltre settecento euro un oggetto, è chiaro che mettiamo tutta l'attenzione disponibile nel far si che non gli accada nulla. Se poi cade per terra, ci sta che non accada nulla, o che possa rompersi il vetro anteriore ma che, in qualche modo, riusciamo ad utilizzarlo. Se cade in acqua, invece, no: i piccoli circuiti presenti all'interno di un dispositivo del genere sono assolutamente incompatibili con l'acqua, che rischierebbe di rovinarlo, ancor più se, essendosi spento, cercassimo di riaccenderlo attivando quindi i circuiti.

Prima di fare qualsiasi cosa, quindi, dobbiamo cercare di togliere l'umidità dall'interno, ma non con un phon o con il calore (che, oltre a non arrivare internamente, rischierebbe di rovinare il telefono ancora di più); utilizzeremo la capacità naturale di assorbire l'umidità che lo circonda di qualcosa che tutti abbiamo in casa: il riso. Mettiamo quindi il nostro iPhone in una bacinella, quindi apriamo un pacco di riso e versiamocelo sopra. Chiudiamo la bacinella con la pellicola da cucina e lasciamo lì almeno tre giorni (se, poi, sono di più è meglio). A questo punto il riso dovrebbe aver assorbito l'umidità presente nel nostro iPhone. Prendiamo adesso il riso e l'iPhone e versiamo tutto in acqua bollente, quindi cuociamo per quindici minuti.

Adesso possiamo provare a riaccendere l'iPhone: se l'acqua entrata non aveva rovinato niente, l'iPhone si riaccenderà, come se non fosse accaduto nulla. In caso contrario ciò che era in nostro potere lo abbiamo fatto. Dobbiamo quindi rivolgerci all'assistenza Apple che si accorgerà subito che l'iPhone è caduto in acqua perché sono presenti all'interno sensori che si colorano a contatto con i liquidi. Indichiamo quindi il problema e chiediamo un preventivo per la riparazione. Più di questo, a questo punto, non possiamo fare.

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