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Il nostro iPhone è un ricettacolo di batteri… Ma non spaventiamoci!

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In questi giorni sta girando sui siti di tecnologia una notizia interessante.

In pratica, un professore americano ha chiesto ad alcuni studenti di appoggiare il proprio iPhone su un terreno di coltura, che è stato lasciato per qualche giorno in condizioni ottimali per la creacita batterica: il risultato è stato lo schifo che vedete nelle immagini dell'articolo.

Per questo mi sono sentito in dovere di spiegare a chi non è pratico di biologia (mi scuserà chi è pratico) che cosa significa questo, più che altro per frenare gli allarmismi sul fatto che non dobbiamo più toccare l'iPhone perché possiamo contrarre qualche strana malattia, discorsi che in internet sono venuti fuori.

Lo faccio non perché io sia quale luminare della biologia, ma perché da veterinario ho esperienza in tecniche di laboratorio.

Il terreno di coltura per i batteri è, in pratica, una cuccagna. Un po' come se mettessero uno di noi nel mondo di cioccolato dei Simpson, con cibo illimitato: che cosa faremmo? Mangeremmo e ci riprodurremmo, stop. Quale miglior vita per un essere umano?

Ecco, per i batteri è un po' la stessa cosa. Mangiano e si riproducono, e ognuno di quei cerchi un po' schifosi che vedete nelle foto in realtà sono delle colonie batteriche, ovvero gruppi di batteri. Ma non sono i batteri che erano sull'iPhone, perché sull'iPhone c'era un solo batterio per sfera (le sfere sono di colore, dimensione e forma diversa perché ogni batterio forma una colonia dalle caratteristiche singolari), quindi pochissimi batteri. Poi, una volta appoggiato l'iPhone in questo terreno ricchissimo, il singolo batterio si è riprodotto (da un batterio ne nascono due, a differenza nostra che per riprodurci dobbiamo necessariamente essere in due) e ha dato origine a tutta quella popolazione che sono i suoi figli.

Se l'immagine vi spaventa un po', sappiate che se il professore avesse chiesto agli studenti di appoggiare la propria mano sulla piastra con il terreno di coltura la situazione sarebbe stata ben peggiore.

Una volta, un professore mi propose di passare un tampone (un cotton-fioc) sulla mia lingua, poi di rotolarlo su un vetrino da microscopio e guardarlo al microscopio. La quantità di batteri che c'era sopra era una cosa improponibile (al microscopio si vedono i singoli batteri iniziali, non le colonie come in foto), perché entrano mentre respiriamo e mentre mangiamo.

Quindi stiamo tranquilli: il nostro iPhone non è pericoloso. Il nostro organismo contiene più batteri di quanto possiamo pensare, e le nostre difese li affrontano ogni giorno. Possiamo stare tranquilli.

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Mario Petillo

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