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Stando alle ultime indiscrezioni trapelate sul web, il prossimo modello di iPhone potrebbe continuare ad avere un sensore da 8 Megapixel, e non da 13 o 16 Megapixel come si vociferava qualche settimana fa.
Come da tradizione, sono passati soltanto pochi mesi dall’uscita dei nuovi iPhone 6 e iPhone 6 Plus, rispettivamente da 4.7 e 5.5 pollici, e sul web già si discute sulle possibili caratteristiche tecniche del prossimo modello di melafonino, chiamato per il momento con il nome iPhone 6S.
Se guardiamo i precedenti iPhone 5S e iPhone 4S, scopriamo che Apple con il modello “S” ha preferito creare una semplice evoluzione hardware del prodotto, e non una netta rivoluzione, cosa che invece è avvenuta con l’iPhone 4, l’iPhone 5 e l’iPhone 6 (radicale cambio di design e aumento della diagonale del Retina Display).
Per questo motivo, anche con il prossimo iPhone 6S non bisogna aspettarsi una netta rivoluzione, ma un miglioramento di quello che è già l’iPhone 6. A detta del Taipei Times, quotidiano asiatico che in passato ha fornito delle anticipazioni piuttosto interessanti sui prodotti della Mela morsicata, il nuovo iPhone 6S continuerà ad avere un sensore fotografico da 8 Megapixel, e stavolta la produzione non sarà esclusiva di Sony, ma verrà affidata anche a Largan Precision, così da evitare possibili problemi di produzione al lancio.
Secondo l’analista Jeff Pu, è praticamente certo che l’iPhone 6S continuerà ad avere una fotocamera posteriore da 8 Megapixel. Ecco un estratto dell’articolo:
“Pu ha affermato che le specifiche della fotocamera della prossima generazione di iPhone, ribattezzato iPhone 6S, resteranno le stesse dell’attuale generazione di iPhone 6, fissata a 8 Megapixel, il che limita i potenziali catalizzatori del prezzo delle azioni della Largan durante la seconda metà dell’anno. Pu ha aggiunto che, sebbene la migrazione da lenti a 8 a 13 Megapixel resti forti tra i produttori cinesi di telefoni di fascia media e alta, gli upgrade a lenti da 16 e 20 Megapixel per i telefoni procederanno con lentezza data la scarsa disponibilità di sensori CMOS.”
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