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Whatsapp cambia parrocchia: gratis per tutti e per sempre

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Whatsapp è uno dei programmi di messaggistica istantanea tra i più utilizzati, se non il più utilizzato in assoluto, al giorno d'oggi. Programma che, come tutti, ha i suoi pregi e i suoi difetti, ma che nel corso di questo ultimo anno si è visto rincorere, a volte molto da vicino, da alcuni concorrenti, come Telegram, che avevano il pregio di risolvere prontamente tutti i difetti di Whatsapp.

Proprio in virtù di questo, Whatsapp è dovuta correre ai ripari e lo ha fatto prima introducendo una serie di funzioni da tempo attese dagli utenti e adesso, forse la novità più importante di tutte, decidendo che da ora in poi Whatsapp sarà gratis per tutti.

Il costo, infatti, per poterlo utilizzare era di 1 euro all'anno. Non è una cifra spaventosa, perché su internet si legge spesso riguardo agli utenti che “non vorrebbero pagare questa cifra stratosferica”. La cifra non è stratosferica, e se i dirigenti fossero andati di persona a chiedere un euro nessuno, gli avrebbe detto di no, ovviamente; il problema dipende dal fatto che molti utenti non hanno proprio collegato la loro carta di credito al proprio conto iTunes, e per questi utenti 1 euro e 100 euro sono la stessa cosa, c'è poco da fare.

Ma comunque, da oggi questo problema non si porrà più, perché i reaponsabili (lungi dall'ammettere che avevano paura di Telegram) hanno detto che il loro interesse sono i soldi è il fatto che gli utenti possano rimanere sempre connessi, senza alcuna spesa. E fino a adesso perché hanno voluto i soldi se l'obiettivo era quello? Mistero.

Comunque, ogni persona che invece di bersi le dichiarazioni un minimo ragiona, si chiederà come farà adesso Whatsapp a finanziarsi visto che, a differenza di Telegram, non è una società no profit che si basa sulle donazioni. La risposta, per fortuna, non è la pubblicità come un po' tutti abbiamo temuto, perché questo lo hanno escluso categoricamente.

Piuttosto, la soluzione sarebbe indirizzarsi verso l'ambito aziendale, progetto velato ma non tanto, così che siano le aziende stesse a poter aprire un “account aziendale”, a pagamento, che permette loro di comunicare con gli utenti, e questo probabilmente significherà… beh, si, inviare pubblicità. Ciò che buttano fuori dalla porta, lo fanno rientrare dalla finestra.

Comunque, per adesso non preoccupiamoci, e accontentiamoci di non pagare più il costo annuale del programma, fin quando non arriveranno novità meno gradite; allora, finalmente, potremo vedere come comportarci.

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Mario Petillo

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