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Per pagare con Apple Pay c’è bisogno della SIM NFC su iPhone?

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Poche settimane fa abbiamo avuto la notizia, direttamente da Apple, che in queste settimane sarà possibile iniziare ad utilizzare Apple Pay anche nel nostro paese. Il sistema di pagamenti con smartphone è una cosa davvero utile per evitare di avere sempre con noi la carta di credito, ma ad alcuni utenti, girando sui siti web degli operatori telefonici, è venuto un dubbio a cui nessuno, in Italia, ha ancora risposto.

Per pagare con Apple Pay c’è bisogno di una SIM NFC?

La differenza tra la SIM “normale” e la SIM NFC è quella che vedete in alto, e c’è una bella differenza. Al momento gli operatori che permettono di avere la SIM NFC sono Tim, Vodafone e PosteMobile, che effettuano a pagamento la sostituzione della vecchia SIM.

Per fortuna, se abbiamo un iPhone non c’è bisogno della SIM NFC, che invece è necessaria per pagare sulle varie applicazioni compatibili con Android.

Questo perché iPhone, a differenza di Android, blocca tutti i pagamenti via NFC tranne quelli di Apple Pay. In questo modo, nessun’altra applicazione può accedere ai dati della carta di credito, che vengono così memorizzati su un chip interno all’iPhone. Su Android, invece, dove varie applicazioni possono accedere ai pagamenti NFC (tra cui alcune app degli operatori, che infatti su App Store non sono presenti), per aumentare la sicurezza i dati della carta di credito vengono salvati proprio sulla SIM, che è inviolabile. Questo è il motivo per cui, per quanto lo smartphone Android debba avere il chip NFC integrato per poter fare i pagamenti, è necessaria anche la SIM NFC.

Su iPhone, invece, tutto questo non è necessario: il chip è già integrato, e posto di avere una banca compatibile con Apple Pay è possibile pagare direttamente con gli iPhone dal 5 in poi, che sono tutti compatibili con il sistema di pagamento Apple.

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