Twitter Blue, parte il nuovo servizio in abbonamento, peccato solo che scoraggia gli utenti Apple
È partita il 12 dicembre 2022 la nuova funzione Twitter Blue, che consente di sottoscrivere un abbonamento alla piattaforma per avere la spunta blu dell’account verificato. Ma gli utenti Apple lo pagheranno di più.
In seguito a dubbi e passi indietro, Elon Musk, ormai da mesi proprietario di Twitter acquistato per 44 miliardi di dollari, ha annunciato un nuovo abbonamento. Questo consentirà all’utente di poter effettuare diverse operazioni all’interno della piattaforma e sul proprio profilo.
Gli abbonati potranno caricare video più pesanti, valorizzare i propri post e correggerli anche dopo averli pubblicati, e vedere meno pubblicità. Potranno, inoltre, acquisire la tanto ambita “spunta blu” che solitamente viene assegnata agli account di personaggi famosi, aziende o giornalisti iscritti all’albo.
Non è dato sapere il reale motivo per cui Musk abbia deciso di far pagare agli utenti iOS 11 dollari, a fronte degli 8 di tutti gli altri utenti. Stando ad alcune indiscrezioni di fonti americane, ciò è stato dovuto affinché venissero contenuti i costi dell’app di Twitter all’interno dell’App Store di Apple.
Da quando il magnate ha rilevato la gestione dell’azienda, cerca costantemente e in tutti i modi possibili di risparmiare denaro “inutile”. Almeno a suo dire. Allo stesso tempo, però, tenta di guadagnarlo ovunque possa. L’abbonamento era stato lanciato pochi giorni dopo l’acquisizione dell’azienda, ma presentatosi il problema della spunta blu anche ad account fake, Musk aveva rinviato il tutto a data da definirsi. Perlomeno, fin quando non si fosse trovato il modo di impedire che ogni account venisse verificato a tutto spiano. In particolar modo quelli falsi.
Con Musk, Twitter sempre sotto ai riflettori
Elon Musk oramai è conosciuto per i suoi costanti cambi di idea sulle decisioni da prendere, almeno per ciò che concerne Twitter. Ma lo è anche per i suoi atteggiamenti alquanto discutibili, in fatto di gestione e amministrazione. Soprattutto delle risorse umane.
Con Musk a capo, la piattaforma è spesso finita al centro dell’attenzione, per svariati motivi. Uno fra tanti è lo scandalo dei licenziamenti a tappeto per favorire intelligenza artificiale e lavoro automatizzato. Ma lui dichiara spesso che è necessario lavorare costantemente e senza sosta. Da qui, ulteriore scalpore fece la questione di aver trasformato gli uffici di lavoro in veri e propri dormitori. Per questo, è finito anche sotto inchiesta.
Per quanto riguarda i numerosissimi licenziamenti, il clamore venne soprattutto dal fatto che Musk lo fece mandando una semplice e sconcertante mail ai dipendenti – ormai ex – che aveva deciso di mandare via. A una sola settimana dall’acquisto dell’azienda, provvide al taglio di ben 3.750 lavoratori.