Ormai da tempo si parla della transizione dai processori Intel ad Apple Silicon. Ma ci sono stati evidenti ritardi nello switch. E la causa non sembra essere una soltanto.
Le tempistiche del passaggio da Intel ad Apple Silicon, purtroppo, non sono state rispettate. L’azienda, come afferma Mark Gurman di Bloomberg, avrebbe dovuto già concludere la pratica in circa due anni, a partire dal primo lancio avvenuto a novembre 2020.
I motivi di tale ritardo possono risiedere in diversi fattori. Primo fra tutti, la pandemia da Covid-19. In secondo luogo, anche la filiera stessa potrebbe aver avuto dei problemi. Inoltre, sia la crisi economica che energetica possono aver contribuito ai rallentamenti.
In ogni caso, cosa certa è che, attualmente, la line-up Apple consisterà nuovamente in un Mac Pro e in un Mac Mini (del top della sua gamma) con processore Intel. Sebbene il progetto per la produzione di un Mac Pro con Apple Silicon fosse già iniziato, nel tempo le circostanze si sono modificate; di conseguenza, anche il processo di lavorazione.
Lo stesso Gurman informa in maniera molto precisa e dettagliata sul nuovo device Mac Pro. In particolare, spiega che nel progetto iniziale le versioni sarebbero dovute essere due. La prima con un chip con prestazioni pari a 2x M1 Max (sostanzialmente M1 Ultra, ovvero 2 chip M1 Max con UltraFusion). La seconda tipologia sarebbe dovuta essere una con chip dalle prestazioni 4x M1 Max. Queste, poi, avrebbero dovuto essere modificate rispettivamente con M2 Ultra, CPU fino a 24 core, GPU fino a 76 core, fino a 192GB di memoria; 2x M2 Ultra, ovvero M2 Extreme: CPU fino a 48 core, GPU fino a 152 core.
Delle due varianti di cui sopra, a quanto sembra ne è rimasta una sola: la M2 Ultra. Di conseguenza, Apple avrebbe deciso di abbandonare la versione che avrebbe rappresentato il top della gamma, ovvero quella con chip M2 Extreme.
La ragione di questa scelta potrebbe riguardare i costi di progettazione estremamente elevati. Tuttavia, l’azienda ha pensato anche a quanta risonanza tutto ciò avrebbe sui consumatori. Non tutti sarebbero disposti a pagare la cifra stimata da Bloomberg, che si aggira attorno ai $10.000. Infatti, Apple è ben consapevole che questo tipo di prodotti è destinato ad una nicchia di mercato piuttosto ristretta (programmatori, tecnici informatici).
Pertanto, nei prossimi mesi, da casa Cupertino ci si potrebbe aspettare quanto segue: Mac Pro con chip M2 Ultra di nuova generazione con possibilità di personalizzazione (RAM, storage); Mac Mini M2 ed M2 Pro; MacBook Pro da 14” e 16″ con M2 Pro ed M2 Max; Pro Display XDR di nuova generazione con Apple Silicon. Gurman, inoltre, precisa che il paese in lizza per la produzione del nuovo Mac Pro è il Vietnam.
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