L’avvento del chatbot di OpenAi, ChatGPT, ha segnato un enorme passo in avanti per quanto riguarda l’Intelligenza Artificiale.
E’ stato rilasciato all’incirca 3 mesi fa, alla fine del mese di novembre dello scorso anno, ma sta già facendo molto rumore. Infatti, sono tantissime le persone che ne parlano e, soprattutto, sono tantissimi gli utenti che lo utilizzano sin dal suo primo giorno di attività. Ma perché è diventato subito così popolare?
Questo servizio riesce a creare vari tipi di testo riguardanti una vasta gamma di argomenti. Può scrivere, infatti, articoli di giornale, temi scolastici, descrizioni di prodotti da mettere in vendita. Ma non solo. Può anche scrivere codici capaci di metter su portali web, anche se di semplice fattura. Insomma, può fare di tutto.
Anche, per esempio, scrivere testi scientifici. Agli estimatori, però, come sempre in questi casi, fa eco anche la voce di chi è scettico rispetto a questa nuova tecnologia e, finanche, intimorito, impaurito dall’Intelligenza Artificiale. In questo articolo capiremo di chi si tratta e, soprattutto, cosa pensa a riguardo. Pronti a scoprirlo insieme a noi?
Ebbene sì, avete capito benissimo. Stiamo parlando del co-fondatore della Società Apple, eppure, Steve Wozniak è scettico nei confronti dell’Intelligenza Artificiale, come ChatGPT. In più prova paura, poiché il loro utilizzo è pericoloso e nocivo. Infatti, per Wozniak, queste limitano il funzionamento e lo sviluppo delle attività cerebrali dell’essere umano.
Egli non nega affatto l’importanza di queste nuove tecnologie, anzi, le ritiene anche molto importanti. Per lui sono un ottimo metodo di aiuto, di supporto all’intelligenza umana. Però, mette in luce alcuni problemi. Il primo è il grande numero di errori e di imprecisioni negli scritti elaborati. Il secondo, invece, che è più importante dei due, è l’assoluta mancanza di sentimenti.
Quindi per il co-fondatore della Società di Cupertino, al momento, queste Intelligenze Artificiali, ChatGPT compresa, possono soltanto essere di supporto alle attività dell’essere umano, per velocizzare i compiti da svolgere tutti i giorni in tutti i campi. Non è, però, ancora in grado di sostituirlo completamente.
In pratica, potrà aiutare a redigere una sceneggiatura teatrale o cinematografica, potrà risolvere problemi di matematica o svolgere temi di italiano per conto degli studenti, scrivere codici per lo sviluppo di siti e software o rispondere a qualsiasi domanda gli si ponga. Ma, tutte le Intelligenze artificiali, non possono sostituire l’essere umano nella trasmissione di sentimenti, stati d’animo, emozioni. Almeno questa è ancora prerogativa di noi esseri umani.
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