Ennesima accusa per Apple. Stavolta riguarda un presunto addestramento delle voci con IA per la registrazione di audiolibri.
Findaway, una società di audiolibri, ha accusato Apple di aver utilizzato le registrazioni vocali fornite dalla società senza il loro permesso per addestrare Siri e altre voci artificiali utilizzate nei prodotti Apple. L’azienda afferma di aver fornito le registrazioni vocali ad Apple solo per test di valutazione della qualità, e non per l’addestramento di Siri o di altre voci artificiali. Tuttavia, Findaway afferma di aver scoperto solo in seguito che Apple aveva utilizzato tali registrazioni. E l’avrebbe fatto senza ottenere il loro permesso o pagare per l’utilizzo delle registrazioni.
In risposta all’accusa, Apple ha dichiarato di aver acquisito tutte le registrazioni utilizzate per addestrare le sue voci artificiali in conformità alle sue politiche di privacy. L’azienda ha inoltre sottolineato di aver utilizzato tutte le registrazioni fornite da Findaway solo per valutare la qualità del servizio. Non certo per addestrare Siri o altre voci in IA.
La questione solleva alcune preoccupazioni riguardo alla correttezza nelle pratiche di addestramento delle voci artificiali. Apple sostiene di aver acquisito tutte le registrazioni in maniera trasparente. Tuttavia, il loro utilizzo senza il permesso di Findaway fa riflettere molto sulla protezione dei diritti di proprietà intellettuale e alla correttezza delle pratiche di business.
L’accusa contro Apple è quella di aver utilizzato questi narratori di audiolibri senza informarli dell’utilizzo finale delle loro registrazioni. Tra l’altro, molti di loro avrebbero ricevuto il compenso solo per il lavoro di registrazione. Dunque, ignari che le loro voci sarebbero state utilizzate per addestrare Siri e altre voci artificiali.
In risposta alle accuse, Apple ha dichiarato che tutti i narratori di audiolibri coinvolti nel processo di addestramento vocale sono stati informati dell’utilizzo finale delle loro registrazioni. L’azienda ha inoltre sottolineato di aver acquisito le registrazioni per addestrare Siri solo con il consenso degli utenti. Tutto ciò in linea con le politiche di privacy dell’azienda di Cupertino.
La questione desta anche alcuni timori riguardo al lavoro degli attori coinvolti. Se è vero che molti di loro non erano a conoscenza dell’utilizzo finale delle loro registrazioni, potrebbe essere stato negato loro il diritto di decidere di partecipare o meno a questa tipologia di mansione. Ciò potrebbe alzare anche dei dubbi riguardo ad una equa remunerazione per il lavoro svolto.
In sintesi, l’accusa contro Apple di utilizzare narratori di audiolibri per addestrare le voci artificiali solleva alcune preoccupazioni importanti riguardo all’utilizzo delle registrazioni vocali per scopi di apprendimento. Mentre il colosso americano ha negato le accuse, il dibattito più ampio sulle pratiche di privacy e la remunerazione equa degli attori rimane aperto.
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