Tutti contro Apple: perché la definiscono “dannosa”?
Spotify ancora contro Apple: ora la accusa di monopolio e anticoncorrenzialità per app e servizi sull’App Store.
L’azienda leader dello streaming musicale Spotify continua imperterrita la sua lotta contro l’assolutismo del colosso californiano Apple. In particolare, su alcuni suoi servizi che, a detta di Spotify, andrebbero a restringere lo spazio di manovra di sviluppatori e consumatori.
Insieme ad altre 8 società ed organizzazioni, il brand svedese ha lanciato un appello all’Unione Europea in cui si richiede un’azione tempestiva nei riguardi dei comportamenti della Mela.
La lettera è stata firmata dai CEO di Basecamp, Deezer, Proton, Schibsted, Spotify, European Publishers Council (EPC), France Digitale e News Media Europe, ed è stata inviata a Margrethe Vestager, Commissaria europea per la concorrenza.
Secondo il gruppo, Apple ostacolerebbe le loro attività di crescita a causa delle sue politiche eccessivamente restrittive e delle sue “modifiche capricciose a termini e condizioni”.
Apple sempre nel vortice dell’uragano
Nel dettaglio, Spotify e il gruppo firmatario della mozione contro Apple sostengono quanto segue: “Apple beneficia di una posizione di monopolio sul suo ecosistema mobile e riceve rendite esorbitanti dagli sviluppatori di app che non hanno altra scelta che rimanere sull’App Store per raggiungere i consumatori europei”.
Nell’aprile del 2021, l’Unione Europea aveva dichiarato che Apple “ha abusato della sua posizione dominante per la distribuzione di app di streaming musicale attraverso il suo App Store”. In tal modo aveva contestato “l’uso obbligatorio del meccanismo di acquisto in-app di Apple imposto agli sviluppatori di app di streaming musicale per distribuire le loro app”. Tuttavia, oggi il gruppo di organizzazioni afferma che ciò ha generato ripercussioni anche per i fornitori di altre app. Non solo quelle di streaming musicale.
Spotify sostiene che “per anni, Apple ha imposto restrizioni ingiuste alle nostre attività. Queste restrizioni ostacolano il nostro sviluppo e danneggiano i consumatori europei. Includono il collegamento dell’App Store al sistema di pagamento proprietario di Apple, con le sue commissioni eccessive per gli sviluppatori di app; la creazione di ostacoli che impediscono alle nostre imprese di comunicare liberamente con i nostri clienti; restrizioni all’accesso degli sviluppatori ai dati dei propri utenti; e modifiche capricciose a termini e condizioni”. Pertanto, stando a tali argomentazioni, il colosso svedese e il gruppo di società sostengono che “è giunto il momento per un’azione urgente da parte dell’UE per porre fine ai comportamenti abusivi di Apple. Con il Digital Act, l’UE ha l’opportunità di assumere un ruolo guida, ma deve agire in fretta, poiché ogni giorno che passa è una perdita per l’innovazione e per il benessere dei consumatori europei”.