Una notizia sensazionale è da poco, anzi da pochissimo, giunta dall’altro capo del mondo, precisamente dall’Australia.
Precisamente è arrivata dal Monash University Biomedicine Discovery Institute di Melbourne. In pratica, i ricercatori di questa Università hanno messo su uno studio e fatto delle ricerche che hanno portati risultati davvero sensazionali. Il tutto è partito dall’analisi di un batterio presente sul suolo che potrebbe aprire la strada a qualcosa che tutti stavano aspettando.
Sì, si era in attesa di qualcosa del genere ed in questo articolo vi spiegheremo tutte le motivazioni di questa nostra asserzione. Inoltre, vi racconteremo le varie fasi della ricerca e, soprattutto, vi diremo questi ricercatori cosa hanno scoperto. Non vi resta altro che prendervi e dedicarvi un po’ del vostro tempo e leggere l’articolo sino in fondo.
Sicuramente state pensando come sia possibile una cosa del genere. Se, però, non vi fidate di noi, dovreste almeno fidarvi di chi ha condotto questa fantastica ricerca giungendo ad una soluzione altrettanto sensazionale. I ricercatori di cui abbiamo fatto menzione poco fa, sono partiti da un batterio, il “Mycobacterium smegmatis“.
Da questo batterio hanno estratto un enzima in particolare che fa un lavoro eccezionale. Permette la vita di questi batteri attraverso l’utilizzo dell’idrogeno presente nell’atmosfera. L’enzima in questione è stato chiamato “Huc“. Ma cosa fa in pratica questo enzima? Effettua la trasformazione dell’idrogeno presente. Ma in cosa lo trasforma?
E qui viene il bello. Infatti, questo enzima è in grado di trasformare l’idrogeno in energia elettrica. E, secondo gli studi, si può tranquillamente conservarlo per tanto tempo. Inoltre, si può congelare e sottoporre a temperature elevate. Infatti, può sopravvivere fino agli 80° centigradi. E la cosa più sorprendente è che può essere considerato una “batteria naturale“.
Questo è ciò che sostengono gli esperti protagonisti della ricerca che, bisogna ricordarlo, è in uno stadio iniziale, quasi embrionale. Ciò che è stato scoperto consentirà di produrre dispositivi che vengono alimentati ad aria anziché ad energia solare. E consuma davvero una quantità piccola di aria, oseremo dire infinitesimale.
Insomma, questa scoperta apre la strada allo sviluppo e alla produzione di dispositivi che producono energia dall’aria. Proprio come succede ai batteri che, grazie agli enzimi, riescono a sopravvivere, in futuro anche noi potremo contare sull’energia elettrica prodotta da questi enzimi. Sarà la volta buona che diremo addio alle bollette che sono diventate, ormai, troppo costose?
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