Crediamo che Minecraft, il videogioco di avventura sulla scena da quasi 13 anni, non abbia bisogno di alcuna presentazione.
Gli utenti si ritrovano dinanzi un mondo fatto di blocchi da raccogliere. Il fine è quello di costruire, dando sfogo alla propria creatività, qualsiasi cosa si voglia. Ci sono degli obiettivi da perseguire ed il fine ultime è sconfiggere il drago che si trova nel mondo dell’End. Fatta questa piccola digressione, torniamo al nostro argomento principe.
Questo videogioco prevede cinque modalità. Quella che più ci interessa da vicino, in questo caso, è la modalità “Creativa“. Grazie ad essa, si può costruire liberamente ciò che si vuole senza dover pensare al reperimento dei materiali né alla sopravvivenza. I materiali che occorrono alla costruzione del proprio mondo sono già tutti a disposizione.
Ed è proprio in questa modalità che si colloca un progetto fantastico pensato da “Maestre a cubetti” e di cui vogliamo parlarvi in questo articolo. Vi spiegheremo di cosa si tratta e cosa è stato realizzato fino ad ora. Possiamo già dirvi che si tratta di un nuovo modo di concepire la didattica che sta prendendo piede in questi ultimi tempi.
Può sembrare strane, ma è così. Tutto è nato da due maestre di scuola primaria, le “Maestre a cubetti“, che, grazie all’ausilio del videogioco, hanno realizzato dei progetti educativi fantastici. Prima di presentarlo agli alunni, le due maestre ci hanno lavorato su tanto tempo, dieci lunghi anni. Ma ciò che è venuto fuori ha dell’incredibile.
Iniziamo dicendo che le due maestre insegnano in una scuola primaria della città di Cremona. E da questa sono partiti i loro progetti. Insieme ad i loro alunni hanno realizzato la centrale idroelettrica ed il ponte che unisce le due sponde sul fiume Po’. Ma non è finita qui. Il progetto educativo più grande è quello che ha visto la realizzazione del centro storico della città lombarda.
Un progetto durato ben 5 anni con la partecipazione di oltre 150 alunni. E c’è un gioco all’interno del videogame. Una sorta di escape room. Ci sono delle domande a cui rispondere. Se la risposta è corretta si va avanti nel tour guidato del centro storico della città. In caso contrario c’è la lava ad attendere gli utenti.
Un modo nuovo di concepire la didattica ed insegnare la storia, compresa quella della propria città, utilizzando una nuova tipologia di fonti. Ed il successo non si è fatto attendere neanche sui social. Infatti, il loro account è praticamente invaso da followers. Inoltre, numerosi altri insegnanti stanno partecipando ai loro corsi di formazione per portare sempre in più scuole questi percorsi educativi e formativi tecnologicamente innovativi.
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