La Russia non è solo guerra, terrore ed attacchi hacker come quelli avviati nei giorni e nei mesi scorsi anche ai danni dell’Italia.
Ricorderete benissimo gli attacchi, da parte hacker filorussi, ad alcuni portali istituzionali italiani. Tra i tanti siti colpiti spiccano quello della Camera dei Deputati, quello del Senato e del Ministero della Difesa. Ma ce ne sono davvero tanti altri. Sarebbe un elenco enorme da fare. Quello che più conta, però, è che la Polizia Postale abbia risolto il tutto.
Dicevamo che la Russia non è solo guerra. Certo, ormai, le notizie si basano solo su questo avvenimento, cruento, disastroso che sta portando via numerose vite umane. Un gesto da condannare fermamente. Eppure, nonostante gli impegni bellici, c’è una notizia che arriva proprio da quel paese ai confini con l’Europa che esula da morte e distruzione.
Certo, è comunque un modo come un altro per mostrare al mondo la sua efficienza. Si tratta, però, pur sempre di un conflitto. E’ una battaglia, una guerra combattuta in maniera diversa. Un modo come un altro per dimostrare la sua potenza alle altre Nazioni. Possiamo dire che sia una risposta ferma, decisa alla guerra iniziata alla fine di novembre dello scorso anno.
In questo articolo vi spiegheremo cosa sta accadendo e quali saranno le conseguenze di un simile gesto. Vedremo cosa porterà in dote. Possiamo già accennarvi che sarà precisa, puntuale ed avrà obiettivi ben mirati da colpire. In pratica, possiamo definire tutto ciò come un connubio tra muscoli e cervello.
Come abbiamo già accennato poc’anzi, questa guerra è iniziata a novembre scorso con l’arrivo nel mondo di ChatGPT, l’ormai famoso chatbot di OpenAi, ora incorporato in Bing di Microsoft. Ora, anche la Russia ha il suo “chatbot Ai di fiducia“. E pensate che è stato finanziato dal più grande gruppo bancario del Paese e dell’Est Europa.
Stiamo parlando di Sberbank. Questo nuovissimo chatbot è in grado di parlare in lingua russa molto meglio rispetto a tutti gli altri già presenti. Il suo nome è GigaChat. Molti hanno visto in questo nome un riferimento a GigaChad che, nell’immaginario collettivo in rete è il simbolo del maschio alpha, della virilità, della mascolinità.
Quindi, l’interpretazione comune di questo nome del nuovo chatbot è soltanto una: la Russia ha voluto mostrare i muscoli anche in questo nuovo campo di battaglia. Che sia o no così, diminuisce, in questo modo, la dipendenza della Russia dai paesi occidentali e, soprattutto, da tutte quelle tecnologie da loro sviluppate. Al momento, però, è accessibile solo su invito.
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