Nuovo accordo multimiliardario Apple con il produttore di chip Broadcom. Scopriamo alcuni dettagli, anche sulle nuove produzioni di Cupertino in altri Paesi diversi dalla Cina.
Apple ha siglato un accordo miliardario con il produttore di chip statunitense Broadcom per utilizzare più componenti provenienti dagli Stati Uniti nei suoi dispositivi 5G. L’accordo, annunciato martedì 23 maggio, prevede che Broadcom fornisca a Apple componenti per la connettività wireless e i filtri FBAR, che riducono le interferenze sulle frequenze radio 5G.
L’accordo rientra nella strategia di Apple di diversificare la sua filiera produttiva e ridurre la dipendenza dalla Cina, soprattutto in un momento di tensione tra Washington e Pechino sul fronte tecnologico. Apple si era impegnata nel 2021 a investire 430 miliardi di dollari nell’economia americana in cinque anni. Tim Cook, l’amministratore delegato di Apple, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di prendere impegni che sfruttano l’ingegnosità, la creatività e lo spirito innovativo della produzione americana”.
L’accordo rafforza anche il rapporto tra Apple e Broadcom, che aveva già venduto 15 miliardi di dollari di componenti wireless ad Apple nel 2020. Inoltre, consente ad Apple di evitare i problemi di fornitura che si sono verificati durante la pandemia e di diversificare i suoi fornitori di chip, tra cui Qualcomm, il principale produttore di chip per smartphone.
Apple è una delle aziende tecnologiche più influenti al mondo, con una vasta gamma di prodotti che spaziano dagli smartphone ai computer, passando per gli smartwatch e gli auricolari. Per vari fattori, tra cui la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, la pandemia di Covid-19 e le tensioni geopolitiche su Taiwan, Apple ha iniziato a diversificare la sua produzione in altri Paesi, tra cui l’India e il Vietnam.
L’India è un mercato strategico per Apple, sia per la sua vasta popolazione che per il suo potenziale di crescita. Apple ha iniziato a produrre alcuni modelli di iPhone in India nel 2017, attraverso i suoi fornitori Foxconn e Wistron, per evitare le alte tariffe doganali imposte dal governo indiano sui prodotti importati.
Il Vietnam è un altro Paese che sta attirando l’interesse di Apple per la sua produzione. Il Vietnam offre infatti dei vantaggi rispetto alla Cina, come i costi di manodopera più bassi, la vicinanza geografica e la stabilità politica. Apple ha iniziato a produrre alcuni dei suoi accessori, come gli AirPods e i cavi Lightning, in Vietnam nel 2019.
La diversificazione della produzione fuori dalla Cina è una mossa importante per Apple, che le permette di ridurre i rischi legati alla dipendenza da un solo Paese e di adattarsi alle sfide del mercato globale. L’India e il Vietnam sono due Paesi che offrono delle opportunità interessanti per Apple, sia dal punto di vista della domanda che dell’offerta.
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