Apple, rischio per le nuove generazioni: ancora un problema con la regolamentazione Europea | Questi prodotti rischiano di non essere mai venduti
Ormai è noto a tutti quello che sarà il futuro della Società di Cupertino sia in materia di nuovi device sia riguardo ai sistemi operativi.
Abbiamo imparato a conoscere un po’ tutto l’Universo Apple. Nonostante ciò, ci sono alcune problematiche che stanno sorgendo a pochi giorni da quella che è stata la Conferenza annuale della Società fondata da Steve Jobs, la WWDC 23. Nuovi dispositivi fantastici, sistemi operativi con tantissime funzionalità in arrivo.
Questo è ciò che gli utenti dovranno aspettarsi. Ma c’è qualcosa che preoccupa, e non poco. Ci sono problemi che riguardano la regolamentazione europea ed Apple dovrebbe allinearsi, un po’ come fatto per le porte lightning, definitivamente abbandonate con gli iPhone 15, che saranno presentati a settembre.
La problematica riguarda l’App Store della Società, unico mezzo, al momento, per poter scaricare ed installare sui vari iPhone le applicazioni di cui gli utenti hanno bisogno. Ciò, però, ha fatto storcere il naso ad alcuni Governi, soprattutto all’Unione Europea. Vediamo, nel dettaglio cosa sta accadendo e, soprattutto, cosa accadrà nel prossimo futuro.
Attenzione alta su ciò che Apple deciderà: se non presenti nell’App Store, non potranno essere scaricate su iPhone.
La problematica riguarda il sideloading, ovvero la possibilità, per gli utenti, di scaricare ed installare applicazioni da Store terzi. Insomma, avrebbero un po’ di libertà di scelta in più. A maggiore libertà, corrispondono vantaggi e svantaggi. Tra i vantaggi, oltre maggiore libertà, avrebbero anche prezzi più bassi nel caso di App a pagamento e la possibilità di personalizzare il proprio device a piacimento.
Tra gli svantaggi, invece, segnaliamo la possibilità di imbattersi in spiacevoli inconvenienti, app non verificate e potenzialmente dannose per la sicurezza del device e dei dati contenuti al loro interno. Al momento, però, Apple, non è affatto intenzionata a fare una cosa del genere e per tale motivo è stata accusati di anti concorrenzialità da tutti i Governi e, soprattutto, come già accennato, dall’Unione Europea.
Questo perché Apple detiene il controllo sull’unico canale relativo alle applicazioni sui suoi device e quanti immettono un’applicazione sul suo store sono costretti a pagare il 30% di commissione sui loro guadagni. Inoltra, è sempre lei a decidere quali App possono e quali non possono essere immesse sull’App Store.
Per tale motivo, indagini e procedimenti sono all’ordine del giorno quando si parla di Apple ed Unione Europea. Quest’ultima mira a regolamentare le piattaforme di accesso come quella Apple. E tra le misure pensate c’è l’obbligo di consentire il sideloading. Staremo a vedere cosa accadrà, ma la battaglia si preannuncia aspra e molto, molto lunga.