Brutte, anzi bruttissime notizie per tutti gli amanti della privacy che si vedranno, così, limitare un proprio diritto proprio dal Governo.
Ebbene sì, perché c’è un disegno di legge in procinto di essere approvato che consentirà alla Polizia di avere accesso alle informazioni dei cittadini attraverso i loro smartphone. Sì avete capito benissimo. In pratica si limiterà, di molto, la libertà di tutti. E non è questa una bruttissima notizia? Molti stanno già protestando.
E lo stanno facendo appena è iniziata a circolare questa nuovissimo disegno di legge. In pratica, la Polizia potrà conoscere tutto, dalla posizione ai microfoni sino ad arrivare a tutte le telecamere che potranno essere attivate, addirittura, da remoto. Nessuno sarà più padrone dei dispositivi di cui è in possesso.
In qualsiasi momento, le Autorità potranno, per motivi di indagine e prevenzione, ovviamente, attivare da remoto queste funzionalità per capire cosa sta accadendo o cosa è accaduto in un determinato posto, ad una determinata ora. Per il Governo e la Polizia potrebbe risultare un valido aiuto per prevenire crimini, ma per gli utenti?
E’ una seria, anzi serissima minaccia. Ma dovete sapere che questo disegno di legge non sarà per tutti. Infatti, non è rivolto a semplici cittadini, bensì soltanto a tutte quelle persone che sono sospettate di aver commesso dei reati la cui pena prevede la reclusione per almeno cinque anni. Quindi, a meno che non siate punibili per questo potrete stare tranquilli.
In più, è da poco emerso un emendamento al disegno di Legge che prevede che sia il giudice a disporre questi controlli serrati e solo per un periodo limitato. Si potrà mettere in pratica, infatti, soltanto per sei mesi consecutivi, non di più. Questo è quanto emerso dal dibattito di questi giorni tra alcuni politici ed esponenti del Governo.
Quindi la Polizia, solo sotto autorizzazione del giudice e solo per sei mesi, potrà verificare la posizione del sospettato ed attivare fotocamere e microfoni per acquisire audio e video che serviranno alle sue indagini. C’è da dire, però, che questa notizia, fortunatamente, non riguarda il nostro <paese, ma quello vicino, la Francia. Quindi, dopo i droni che devono controllare i cittadini, in Francia, la Polizia, si avvarrà di ulteriori mezzi tecnologici per le sue indagini.
Nonostante sia un disegno di Legge che serve a contrastare la criminalità, le proteste dei francesi sono alle stelle poiché chiunque potrà essere sospettato di reati gravi ed essere “spiato” tutti i giorni, per sei mesi, pur risultando, poi, innocente. Una vera e propria limitazione della privacy. Sono molti già i francesi che stanno ritornando ai dummy phone per non essere spiati.
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