Allarme brillamenti solari da alcuni ricercatori russi. A quanto pare si tratterebbe dei più forti registrati negli ultimi decenni.
Un gruppo di ricercatori russi ha pubblicato uno studio in cui avverte del rischio di possibili brillamenti solari di grande intensità nei prossimi anni. Questi fenomeni, causati da intense attività magnetiche sulla superficie del Sole, possono avere effetti dannosi sulle comunicazioni, i satelliti e le reti elettriche terrestri.
Lo studio, apparso sulla rivista Astronomy Reports, si basa sull’analisi dei cicli solari degli ultimi due secoli e sulle previsioni per il futuro. Secondo gli autori, il Sole sta entrando in una fase di maggiore attività, che potrebbe portare a brillamenti solari di classe X, i più potenti in assoluto. Questi eventi sono rari, ma non impossibili: l’ultimo si è verificato nel 2003 e ha causato blackout e interferenze in diverse parti del mondo.
I ricercatori russi suggeriscono di monitorare attentamente il Sole e di adottare misure di protezione per mitigare gli effetti dei brillamenti solari. Tra queste, ci sono l’isolamento dei circuiti elettrici sensibili, la messa in sicurezza dei satelliti e la riduzione dell’esposizione alle radiazioni solari per le persone che lavorano o viaggiano nello spazio. Inoltre, raccomandano di sviluppare sistemi di allerta precoce e di coordinamento tra le varie agenzie spaziali e le autorità competenti.
I brillamenti solari sono delle esplosioni di energia che avvengono sulla superficie del Sole. Queste esplosioni sono causate da cambiamenti improvvisi nel campo magnetico solare, che rilasciano grandi quantità di particelle cariche e radiazioni elettromagnetiche nello spazio. I brillamenti solari possono avere effetti variabili sulla Terra e sulle attività umane, a seconda della loro intensità e della loro direzione.
Alcuni effetti possibili sono: l’aumento dell’attività aurorale, ossia le luci colorate che si formano nell’atmosfera polare quando le particelle solari interagiscono con gli atomi e le molecole presenti; il disturbo delle comunicazioni radio, dei satelliti artificiali e dei sistemi di navigazione, a causa dell’interferenza delle onde radio emesse dai brillamenti solari con le frequenze usate da questi dispositivi.
Un’ulteriore causa può essere il danneggiamento dei circuiti elettronici e dei pannelli solari presenti sui satelliti e sulla Stazione Spaziale Internazionale, a causa dell’alta energia delle particelle solari che possono penetrare nelle strutture.
Infine, il riscaldamento e l’espansione della ionosfera terrestre, ossia lo strato dell’atmosfera dove si trovano gli ioni e gli elettroni liberi, che può modificare il percorso delle onde radio e causare errori di localizzazione; il rischio di esposizione a radiazioni nocive per gli astronauti in orbita o in missione verso la Luna o Marte, che devono essere protetti da appositi scudi o rifugi.
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