E’ l’incubo di tutte le popolazioni del mondo quello di essere i protagonisti della fine del mondo, di quella che viene chiamata Apocalisse.
Sì, perché un conto è parlarne come un evento possibile ed anche certo, ma lontano nel tempo ed un altro è avere contezza che possa avvenire quando si è ancora in vita. E’ qualcosa che fa davvero paura. E le notizie che arrivano fanno davvero tremare i polsi. E dovete sapere che non si tratta di una notizia campata per aria, bensì di uno studio scientifico.
Ed è stato pubblicato pochissimo tempo fa sul Journal of Geophysical Research: Solid Earth. Ebbene sì, c’è una profonda spaccatura in questo continente. E’ la più grande spaccatura esistente al mondo. E ciò porterà ad una divisione pazzesca. Il mondo ed il continente africano saranno praticamente divisi in due.
E c’è da dire che gli scienziati sanno ben poco di questa problematica. O meglio, conoscono questa placca, conoscono la sua collocazione, ma c’è ancora tanto studio da fare, tante risorse da mettere in campo. Vediamo, allora, cosa sta accadendo e quali sono i risultati di questa nuova ricerca che ha portato importantissime scoperte.
Si chiama proprio così questo sistema in movimento, la cui abbreviazione è EARS. E dividerà la placca africana in due, una più piccola ed una più grande. La prima è la placca somala, mentre la seconda è quella nubiana. Questa zona comprende nazioni come l’Etiopia, il Kenya, la Repubblica Democratica del Congo, l’Uganda, il Ruanda, il Burundi, lo Zambia.
Sono interessate anche la Tanzania, il Malawi ed il Mozambico. Le due parti appena accennate, si stanno allontanando l’una dall’altra. E ciò sta scatenando già dei terremoti anche di discreta entità. Ma si tratta di fenomeni del tutto normali in condizioni geologiche del genere. C’è chi attribuisce tale situazione al mantello terrestre che scorre sotto il continente africano.
E c’è chi ha un’altra teoria. In pratica, per questi scienziati, sono responsabili le forze litosferiche. Lo studio di cui vi abbiamo accennato in apertura, invece, attraverso l’utilizzo di sistemi GPS, ha chiarito che entrambe le forze agiscono, anche se in modi diversi, a contribuire all’avvenimento dell’allontanamento delle due placche, alla spaccatura tra le due.
Per fortuna, però, la velocità con cui si allontanano non è tanta. Ani, possiamo dire che si stanno muovendo lentamente. Si parla di pochissimi millimetri all’anno e ciò farà in modo che la rottura e l’allontanamento avverrà non prima di milioni di anni. Quindi la disgregazione arriverà, ma noi saremo già andati via!
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