Avviso delle banche: fai attenzione a queste precise parole e salva i tuoi risparmi | Ecco come combattere lo scam
“Prevenire è meglio che curare”, così potremmo riassumere quanto è stato riportato proprio in queste ultime ore e che consente di salvare tutti i risparmi.
E’ ben noto che di truffe bancarie ce ne sono di diverse tipologie e tutte, nonostante siano conosciute e siano conosciuti gli strumenti con i quali vengono messe in atto, lasciano migliaia, se non milioni, di vittime lungo la loro strada. Purtroppo è così. Nonostante la campagna di sensibilizzazione, gli utenti continuano a cadere nelle trappole di questi criminali senza scrupoli.
E si ritrovano, così, senza nemmeno più un centesimo all’interno del proprio conto corrente bancario, ma anche di quello postale. Pensate che solo per quelle di cui si ha conoscenza, è stato rilevato un giro di affari che si aggira intorno ai 1 miliardo e 200 milioni di euro. E’ una cifra esorbitante, rapportata al numero esiguo di segnalazioni da parte degli utenti.
Come ben sapete, di strumenti per truffare ce ne sono davvero parecchi. E questi vanno dagli skimmer, piccoli oggetti che servono a clonare le carte e rubare i Pin all’interno dei vari sportelli ATM presenti su tutto il territorio nazionale, fino alle mail ed agli sms. In questi ultimi due casi, si parla di operazioni di phishing e smishing.
Questi contengono messaggi che invitano, con somma urgenza, a cliccare i link che contengono e, successivamente, forniscono istruzioni per la compilazione dei form con informazioni personali e bancarie. E da questo momento iniziano i guai. ora, però, intervengono le banche stesse a mettere in guardia gli utenti per far sì che questi ultimi prestino massima attenzione alle parole!
Le parole contano: attenzione a queste che, se mischiate ad altre, passano inosservate!
Ebbene sì, avete capito benissimo. Gli Istituti Bancari vogliono mettere in guardia da quelle che sono le parole più utilizzate dai criminali quando inviano sms per avviare le loro truffe e spillare soldi agli utenti. Fermo restando che questi messaggi, la maggior parte delle volte, contengono errori grammaticali e di ortografia, ci sono sette parole che dovrebbero far scattare il campanello di allarme.
La prima parola è “Codice Fiscale“. Nessuna Banca chiederà qualcosa del genere. Questo perché è tutto già contenuto all’interno del contratto che avete sottoscritto all’atto dell’accensione del conto corrente. Altra parola è “Dettagli di pagamento“. Se doveste notarla, diffidate di quel messaggio e passate ampiamente oltre.
Per non parlare, poi, della parola “PIN“. Nessuno la richiederà tramite un SMS e nemmeno tramite mail. Infine, anche “Banca” è una delle parole che dovrebbe far scattare in voi la molla della diffidenza. Nel caso in cui, rileggendo bene il messaggio che avete ricevuto, doveste trovare anche solo una di queste parole, chiamate il servizio clienti e denunciate l’accaduto.