Vieni con noi: 3000 € al mese per lavorare da casa | Ma poi scopri che te l’hanno fatta sotto il naso
Lavorare da casa è il sogno un po’ di tantissimi utenti, ma, molto spesso, può rivelarsi una vera e propria fregatura.
Lo smart working è aumentato a causa della pandemia di Covid 19 che ha mietuto numerosissime vittime in tutto il mondo. A causa delle restrizioni, molti luoghi di lavoro sono stati chiusi ed è stato concesso ai lavoratori di lavorare all’interno delle loro abitazione. Al momento, sono ancora molti quelli che lavorano da casa.
C’é da dire, poi, che sono molti anche i casi in cui i nuovi annunci di lavoro parlano di smart working parziali o totale. In quest’ultimo caso, ovviamente, si lavorerà sempre da casa. Nel primo caso, invece, c’é un monte ore di lavoro da svolgere comunque all’interno della sede lavorativa aziendale.
Spesso, però, arrivano annunci di lavoro fake che promettono, lavorando da casa solo pochissime ore al giorno, dei guadagni enormi in maniera molto, ma molto facile. Una prospettiva di guadagno del genere, diciamoci la verità, risulta essere molto allettante. Il problema, però, è che, molto spesso, ci si ritrova dinanzi a delle truffe.
L’ultima frontiera dei raggiri riguarda il lavoro da casa
La prospettiva di guadagno di alcuni annunci di lavoro in smart working è davvero allettante. Gli ultimi messaggi che stanno girando parlano di guadagni fino a ben 500 euro al giorno. Si potranno ottenere stando comodamente seduti a casa dinanzi al proprio Pc. Ovviamente, però, il guadagno va in base alla tipologia di lavoro scelta.
Va da sé, infatti, che se si lavora part-time, i guadagni saranno commisurati alle ore effettivamente lavorate. Questo è ciò che riporta l’annuncio di lavoro che sta circolando proprio in queste ultimissime ore e che ha già mietuto numerosissime vittime nel nostro Paese.
Dal messaggio sorprendente alla truffa il passaggio è breve
Il messaggio in questione, quello che parla dell’opportunità di lavoro da casa, arriva su WhatsApp, la piattaforma di messaggistica di Meta. Come ben sapete, questa è l’applicazione più utilizzata al mondo e, per questo motivo, risulta essere quella maggiormente utilizzata per veicolare il maggior numero di truffe possibili: è molto più semplice.
La ricerca lavorativa ha un target di persone dai 23 ai 55 anni di età. Per candidarsi devono contattare il responsabile dell’azienda che li inviterà a cliccare un link per far sì che si possa dare il via al contratto ed alla prestazione lavorativa. Una volta cliccato il link dovranno inserire numero di carta, il suo Iban e le credenziali per l’accesso. Questo per permettere il pagamento mensile. Una volta inserite queste informazioni, però, le vittime lavoreranno, i soldi non arriveranno e si ritroveranno con il conto svuotato.